venerdì 30 marzo 2007

Verità Popolari


A
· Alli zoppi pedate nelli stinchi.
· Ama' senz'esse' amato è come pulissi 'r culo senza ave' caato.
· A un livornese ci vole cento lire pe' fallo 'omincià e mille pe' fallo smette.
· A Livorno, ’r peggio portuale sona ’r violino co’ piedi.
· Acqua a' ginocchi, pesci punti.

B
· Botta botta, fio secco!
· Bella 'osa arzassi presto ,fà un po d'acqua e tornà a letto.

C
· Che passione, avello di ciccia e baciallo di 'artone.
· Chi ha cazzo ha fame, chi ha potta ha pane.
· Chi more puzza e chi vive sgalluzza.
· Chi ride 'r venerdì e non ha chierica, sorride 'r sabato e piange la domenia.
· Chi c'e l'ha più lungo se lo tira.
· Chi un cià vaìni un'abbi voglie.
· Chi và ar cesso e un caa bene, tre vorte và e tre vorte viene.
· C'hai un'occhio a Tombolo un'artro a Montenero!
· C'ho 'na miseria 'he scianguino!
· C'ha la voglia der ciuo.
· Cinque e cinque pane e torta.
· Coscia lunga,taglio fine.

D
· Donna 'e dimena l'anca, se un'è signorina po'o ci manca.
· Di tre cose diffida nella vita: della volpe, del tasso e delle fie col culo basso!

E
· È meglio ave' paura 'e toccanne.
· È come leccà la potta co' le mutande.
· È 'onti tornano, i vaini no.
· E ci 'orre 'na cea.
· ...e sei roba da torta diaccia
· E' robba da trincià a paperi.

F
· Facile trombà cor pipi ritto.
· Facile fà ir finocchio cor culo di vell'altri.....
· Fra r'culo e la fia c'è un passo di formia.
· Fra ninnoli e nannnoli.
· Fetta di 'ulo co pinoli.
· Fassi benedì dai Greci.
· Fa' vaini co' Pisani.
· Forza buo passa le cee.
· Fà da potta e da culo!

G
· Gli amici sono 'ome ' fagioli: parlano dietro.
· Grassezza mezza bellezza.
· Giri più te della ròta de' 'icchi.

H
· Ha preso più schizzi lei che li scogli della Regina.
· Hai caàto fori dar vaso.
· Hai mangiato l'ovo n'culo alla gallina.
· Hai voglia di bè ova! E...un ti rimetti!
· Hai preso 'na popò di fiammata

I
· Io e te avanti d'esse' pari...
· Ir bacio è 'na telefanata ar cazzo perché si tenghi pronto


L
· La bella dalle lunghe ciglia: tutti la vogliono e nessuno la piglia.
· La donna è come 'r maiale, 'un si butta via nulla.
· La fia ci fa, la fia ci sfa.
· La testa di sotto 'omanda vella di sopra.
· Le novità di questo porto? O piove, o tira vento, o sona a morto.
· Le parole le porta via 'r vento, le bicirette i pisani.
· "La vedo dura! Come disse lo stitio.
· Le donne sono come le sarcicce: budelle fori, maiale dentro.

· L'hai in Domo, come sonà a predìa.
· La signora der Cignù, c'ha na fame un ne por più.

M
· Meglio 'n quer corpo lì che 'n fanteria.
· Meglio puzzà di merda 'e di povero.

· Meglio un morto 'n casa che 'n pisano all'uscio.
· Minestra riscardata 'n fu mai bona.

· Ma vòi insegnà a babbo a pipà?
· Meglio ave' i pantaloni rotti ar culo che un culo rotto ne' pantaloni
· Meglio invidiati 'he compatiti.
· Ma te c'hai un ghiné in testa!
· Maiale pulito un fù mai grasso.

N
· Non ti cao nemmen di striscio.

· Non ti mando in culo perché sono un signore.
· Mi pai 'na pipa
· Ni fa come ir cazzo alle vecchie.

O
· O di paglia o di fieno, purché 'r corpo sia pieno.
· Ogni bella scarpa doventa 'na ciabatta.
· Onci onci onci, bevi di meno ponci, sennò guarda 'ome ti 'onci.
· Ogni testa dura trova 'r su' scoglio.
· Onesto morì ner casino.
· Ora ti càa la Befana...

P
· Pipi ritto 'un vor consigli.
· Potta, bui di 'ulo e ponci.
· Più schifo fai, meno spese hai.
· Pai quello che mi caò sull'uscio e poi la rivoleva...
· Posa ir fiasco.
· Preciso 'ome un dito 'n culo!


Q
· Quando r'culo caa e r'cazzo rende, vo 'n culo alle medicine e chi le vende!
· Questa vì è di Gesù, dopo questa 'un ce n'è più!

R
· Regali fii boddoni.

S
· Se la mi' nonna c'aveva le rote era 'n carretto.
· Se 'r mi' nonno c'avesse vattro palle sarebbe 'n flipper.
· Se 'r mondo fosse 'n culo, Livorno sarebbe 'r buo.
· Se voi fa' 'n dispetto a Cristo, da 'n povero facci 'n ricco.
· Si lavora, si fatìa, per 'er pane e pella fia.
· Senza lìlleri, 'un si làllera.
· Se vo’ fa’ come ti pare, A Livorno devi andare.

· Si sta meglio vì che sotto ar filobusse.
· Se le troie volassero a te ti darebbero da mangià con la fionda.
· Se donna 'un vòle, omo 'un pòle.
· Sei fine 'ome le vacche di 'ortano che si grattano ir culo colle 'orna.

T
· Ti c'ho ner cuore ma ti vo' ner culo.
· Tira piu un pelo di potta che un carro di bovi.
· Tre donne fanno 'n mercato, quattro 'na fiera.
· Tromba di 'ulo, sanità di 'orpo: aiutami 'ulo sennò son morto.
· T'avessi in culo t'andrei a caà alla Meloria.... (cor vento di terra!!!!)
· Trulli trulli, chi ce l'ha se li trastulli.
· Tra scurregge e ruti Dio t'aiuti.

U
· 'Un ti mette' 'n cammino se la bocca 'un sa di vino.
· 'Un piscio mia da' gomiti!!
· 'Un friggo mia 'oll'acqua!!
· 'Un ti sai leva' un dito di 'ulo.
· 'Un sai fa una "O" cor culo.

V
· Voglia di lavora' sartami addosso, ma fammi lavora' meno 'e posso.
· Vento di ponente: acqua fino a' 'oglioni e pesci niente.
· Vai a pettinà l'acciughe

2 commenti:

  1. Tanto per far conoscere la finezza dei livornesi al mondo...come se non bastasse il vernacoliere.

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